Titolo: La casa del sonno
Autore: Jonathan Coe
Editore: Feltrinelli
Qui di seguito posto alcuni commenti presi dal sito ibs.it.
Ovviamente, visto che a me il libro è piaciuto molto, ho inserito solo le opinioni positive, quelle che rispecchiano il mio parere.
CHIAROT Giorgio (14-02-2009)
Di
non facile lettura. Pensate che i capitoli dispari sono ambientati
negli anni '80 e i capitoli pari una dozzina di anni dopo. Questi
continui salti temporali disorientano il lettore che qualche volta
finisce per smarrirsi. I personaggi sono sempre gli stessi lungo tutto
il romanzo, tutti affetti, in modi diversi, da disturbi del sonno. La
vicenda si trascina un pò stancamente fino a metà libro poi comincia ad
animarsi. Le invenzioni di J. Coe, a volte anche virtuosistiche,
intrigano il lettore, tirandolo dentro in un crescendo pirotecnico di
colpi di scena e di strane e misteriose "coincidenze" fino al clamoroso
epilogo molto, molto originale. Questo libro conferma alla grande ciò
che avevo solo intuito con la lettura di altri suoi romanzi (La banda
dei brocchi, La famiglia Winshaw e Circolo chiuso): J. Coe è un maestro
dell'intarsio in quanto riesce ad incastrare in maniera perfetta, quasi
maniacale, i tantissimi piccoli pezzi di cui si compone la sua
intricatissima trama e lo fa con assoluta e geniale disinvoltura.
Magistrale, ad esempio, l'analisi su Sarah del psicoanalista Russel
Watts e le conseguenti reazioni dell'incognito prof. Dudden. Ingegnoso
e spassosissimo il pezzo "FRAMMENTI DA UNA VITA NEL CINEMA" che fa
perdere il posto di lavoro a Terry per colpa di Sarah che si incasina
con le note a piè pagina dell'articolo.
Complimenti Mr. Jonathan Coe. Davvero bravo.
Voto: 5 / 5Un
ottimo romanzo. Una vicenda molto ben congegnata che si sviluppa su due
piani temporali e ricca di indizi che permetteranno al lettore di
creare un caleidoscopico puzzle su una manciata di personaggi sfuggenti
come i loro sogni. Qui tutto e' in movimento... il ritmo e' veloce, i
dialoghi mai banali, l'atmosfera molto british, sempre un po' sopra le
righe... ma credo che proprio questo leggero eccesso, questo
stordimento continuo sia cio' che conferisce alla storia il suo tratto
piu' notevole, ossia di essere letta quasi come se si vivesse un sogno,
dove anche le cose piu' improbabili avvengono con la massima
naturalezza e leggerezza.
Voto: 4 / 5Bello. Personaggi sempre in bilico tra
sit-com inglese e tragedia greca, ma ben radicati nella realtà di fine
millennio, che è il pane letterario di Coe. Come fosse una canzone dei
Police, l'autore mantiene una liaison con suoi romanzi precedenti
attraverso temi a lui cari (il cinema di serie B, la distruzione del
sistema sanitario inglese voluta dalla Thatcher, già visti ne "La
famiglia Winshaw"). Ed altrettanto tipica di Coe risulta la struttura a
incastro del romanzo, che ben si integra con l'alternanza tra sonno e
veglia, vera chiave di lettura dell'opera. Il sonno e la veglia sono
infatti i due palcoscenici dove il nostro inconscio esprime in egual
misura nevrosi, paure, dolori e traumi, sogni, ambizioni e follia.
Voto: 4 / 5Una valida lettura consigliata a chiunque!